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Aveva ragione Mark Twain quando diceva: “Tra vent’anni sarai più deluso dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi ed esplora” .

Sembriamo tutti ispirati dalle sue parole, infatti eccoci qui! Di nuovo online a cercare offerte e mete lontane, a riprendere a viaggiare, prima di tutto con la mente, per destinazioni esotiche e sconosciute.

Dall’inizio della pandemia questo è il primo anno di vera ripresa dei viaggi, tra vaccinazioni e alleggerimento delle restrizioni nella maggior parte delle mete più gettonate, abbiamo tutti un po’ la sensazione, a torto o a ragione, di poter vivere un’estate come quella del 2019, spensierata, leggera e soprattutto lunga.

Sarà davvero così? Purtroppo e per fortuna non lo sarà. Anche l’approccio al nostro tempo libero ne esce trasformato da questo lungo periodo di “sospensione e paura” e dal recente contatto con un conflitto alle porte di casa.

Partiamo dalle cose meno piacevoli. Ritorniamo a viaggiare con un senso di incertezza nel futuro maggiore che in passato. Programmiamo vacanze, a volte più lontane possibili, ma con un occhio maggiore al risparmio e per periodi che ci consentono di non erodere troppo le nostre finanze nel timore di rincari ulteriori o addirittura nell’incertezza lavorativa. Viviamo lo spostamento stesso con maggiore “tensione psicologica”, troppo abituati ad una routine consolidata che ci rassicura.

Aumentano le paure di volare, di problematiche legate al trasporto stesso e addirittura l’ansia dei bagagli, cosa bisognerà portarsi per qualche settimane lontano da casa? Ce lo chiediamo come se fosse il nostro primo lungo viaggio. Aumentano i ricorsi ad assicurazioni e un’attenzione particolare va al supporto sanitario durante il nostro soggiorno, come se l’eventualità di una problematica legata alla nostra salute e a quella della nostra famiglia fosse molto più probabile che in passato.

Ovviamente, come tutte le trasformazioni, ne usciamo altrettanto migliorati nell’approccio e nella visione, ed ecco che il viaggio cambia in positivo e lo fa a partire dalla nostra vita. Quest’anno avremo molti più “viaggiatori” che “turisti”. L’approccio stesso alle nostre vacanze è cambiato, meno giornate tutte uguali in spiaggia godendoci il dolce far niente e molte più esperienze in culture e società diverse dalla nostra.

È l’anno del ritorno alle mete del cuore, molti viaggiatori dichiarano di voler tornare in località già visitate legate a ricordi importanti della loro vita. E poi ci sono i giovani. Molti di loro si sono affacciati al periodo dei primi viaggi proprio quando viaggiare non era più possibile, o era sconsigliato, e hanno dovuto posticipare di due anni la loro prima e agognata vacanza con gli amici, questo ha portato ad un approccio più maturo al concetto del viaggiare stesso e tendenzialmente preferiscono mete culturalmente più interessanti a quelle festaiole e goderecce.

Inoltre questo è finalmente l’anno del “viaggiare in solitaria”! Dopo tanto tribolare molti di noi hanno capito che il viaggio è un’esperienza prima di tutto nostra e poi una condivisione con le persone care.

Viaggiare da soli rende il viaggio stesso qualcosa di non procrastinabile e unico, grazie al profondo cambiamento culturale di questi ultimi due anni, viaggiare da soli non è più un’eccezione. Partiamo dalle donne, finalmente, grazie a siti, servizi, percorsi dedicati, molte donne, hanno deciso di intraprendere un viaggio da sole in totale sicurezza e senza pregiudizi sull’opportunità di una scelta così libera. Si è passati da “non so con chi partire in vacanza” o “non scelgo determinate destinazioni perché non troverei compagni di viaggio” al “parto da sola perché voglio avere la libertà di visitare quello che preferisco, seguire solo i miei ritmi almeno una volta all’anno, aprirmi a nuove amicizie e conoscenze interessanti”. Finalmente abbiamo capito che “partire da soli” non significa mai “viaggiare da soli” ma solo approcciare al percorso in modo diverso, creativo e senza preclusioni.

Questo è anche l’anno delle mete più ardite con gruppi organizzati. Questi due anni hanno consentito all’industria del settore di elaborare nuovi concept o di svecchiare formule vecchie e un po’ logore, ed ecco versioni “smart” di viaggi con gruppi di sconosciuti ma creati ad hoc per fasce d’età e destinazioni adatte a tutti, grazie ad un’organizzazione puntuale ed esperta, strizzando l’occhio al mondo dei social e del digitale.

Chiudiamo con uno dei temi più importanti, questo è l’anno del viaggiare consapevole e sostenibile. Molti viaggiatori scelgono percorsi in treno, l’interrail, ad esempio, quest’anno ha avuto un boom di prenotazioni dai più giovani. Molti di noi prenotano in base alla sostenibilità delle compagnie aeree secondo il Sustainalytics rating system per impattare il meno possibile sull’ambiente. Un altro grande successo lo hanno avuto le vacanze all’insegna del trekking e del cicloturismo.

Concludiamo con una considerazione, qualsiasi viaggiatore tu sia, dal più pigro al più avventuroso, bisogna sempre ricordare che un viaggio comincia molto prima di partire, da quando lo sogniamo e programmiamo e non finisce mai perché i ricordi e quello che impariamo dureranno per sempre. Quindi godetevi il tragitto e soprattutto non rinunciateci perché, come diceva Coelho “Il viaggio non è mai una questione di soldi, ma di coraggio”

 

 

 

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